martedì 20 ottobre 2020

 RICORDO INDIANO - AGOSTO 1987 

     10° parte - Ancora Delhi e poi Shimla





Mentre il treno si allontana lentamente dalla stazione di Varanasi, davanti agli occhi della mente sfilano i volti, i sadu che fumano e ridono, Pandit e sua moglie, l'immenso e placido Gange, i suoi gaht, i fuochi. Il cuore è pesante e una lacrima sfugge. Difficilmente rivedrò questa città se non in sogno. Forse. 

Torniamo a Delhi. La città sembra un po' più accogliente, sarà l'abitudine. Domani prenderemo il bus per Shimla, si va al nord nell'Himachal Pradesh per raggiungere Manali. Sarà la nostra base per i giri nelle valli che tutti ci raccomandano per loro bellezza. Manali è famosa per il commercio di hashish quindi è la meta di moltissimi che amano fumare questa droga. Noi andiamo per le montagne, i paesaggi e le genti. In realtà ha deciso Massimo e a me sta bene.  

E' tempo di spedire un altro telegramma a casa. All'ufficio postale la solita coda e il solito caldo soffocante. Siamo tutti impregnati di sudore. Ad un certo punto, un profumo conturbante mi fa voltare istintivamente. Si è aggiunto alla coda un Sickh*. Altissimo, col tipico turbante, dalla bellezza mozzafiato. Mi giro verso lo sportello per evitare di fissarlo ma il profumo è insistente come un richiamo. Mi volto di nuovo, mi soffermo sul viso e mi sfugge un sorriso. Ricambia. Il mio cuore accelera talmente che temo si possa sentire. Il calore aumenta ancora e mentre lo sportello si avvicina sempre di più, provo imbarazzo perché vorrei voltarmi di nuovo ma con un grande sforzo ci rinuncio.

Rifletto sull'effetto che la Bellezza ha su di me, la bellezza di un profumo, di un volto, penso alla magia della natura che si è inventata gli irresistibili feromoni per attirare l'altro sesso. Questo profumo dolciastro evoca le belle illustrazioni dei libri di fiabe orientali che sfogliavo da bambina quando, a causa dei frequenti mal di gola, rimanevo a casa da scuola. Mi immedesimavo, facevo sogni ad occhi aperti ascoltando il 45 giri allegato e le melodie delle canzoni mi trasportavano in quei luoghi lontani distraendomi dai malesseri a cui ero ormai abituata. 

Respiro profondamente e mi giro per l'ultima volta per un addio; sorrido all'impiegata e detto il telegramma: TUTTO BENE BELLO POCA PIOGGIA TRA POCO AI MONTI LOVE.


Il bus arriva a Shimla nel tardo pomeriggio. Capisco ora perché era così amata dagli inglesi. Siamo in pieno agosto e il cielo sembra quello di ottobre. Cade una pioggerella finissima e sulle montagne le nuvole sono bianche, basse e sfilacciate. Siamo circa a 1900 metri, non fa freddo ma l'umidità mi provoca forte disagio. Troviamo un alberghetto di legno e io approfitto per mettermi addosso tutto quello che ho di caldo. Facciamo un giro e capitiamo nel bel mezzo di una festa, molto composta e graziosa, dove ci sono ragazze che danzano e cantano, qualche uomo suona e poi si unisce a loro per fare una specie di piramide umana. La semplice allegria di questa gente ci dà il benvenuto in questo stato himalayano. 
Mangiamo una zuppa calda e andiamo a dormire vestiti a causa dell'umidità. Meglio riposare, ci aspettano dodici ore di viaggio per fare 237 chilometri. Non vedo l'ora di andarmene...


* Sikh Comunità religiosa e politico-militare dell'India. Fu fondata nel Punjab da Nānak (1469-1538) nell'intento di unire indù e musulmani nella fede in un Dio unico, che non doveva essere rappresentato con figurazioni materiali, e nel rifiuto di ogni distinzione castale.

CONTINUA CON LA 11° PARTE:
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