William Shakespeare
Frate Lorenzo:
Atto secondo, scena terza
Frate Lorenzo:
Grande
e potente è la virtù nascosta nelle erbe, nelle piante, nelle
pietre, nelle loro intrinseche qualità!
Nulla
infatti di quel che vive sulla terra, nulla è così povero che alla
terra non dia un qualche bene speciale, nulla vi è di così buono
che distolto dall'uso naturale non si ribelli alla sua vera natura,
cadendo nell'abuso.
La
virtù stessa si fa vizio se male applicata, e qualche volta l'azione
rende degno il vizio. Nella tenera corteccia di un fiore ha sede
spesso un veleno e una forza medicamentosa. Infatti se viene odorato
ti inebria, se viene ingerito, ferma il cuore e tutti i sensi.
Così
due sovrani nemici si accampano nell'uomo come nell'erbe: la grazia e
la sfrenata volontà, e quando la forza maggiore predomina, rapido il
verme della morte divora la pianta.
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