giovedì 14 febbraio 2013

 

Bolle Mentali

 

 

Stamattina mentre andavo al lavoro sul mio solito bus, pensavo alle 'bolle'...
Ho come l'impressione che ognuno di noi viva mentalmente chiuso in una 'bolla'. 
Si passa da una bolla all'altra, ma ci sono persone che vivono quasi tutta la vita nella stessa bolla.
Per bolla mentale intendo un'idea preponderante sulla quale si è concentrati e sulla quale si impegna tutta l'energia psichica. Per alcuni è il lavoro, per altri un'idea politica o religiosa, per altri ancora la preoccupazione per la famiglia e i figli, un sentimento, una passione, insomma qualcosa che ci tiene legati lì, a quella particolare sfera della vita. 

Raramente si ha la capacità di astrarsi, anche solo per poco, dal dominio che questa 'bolla' ha sulla nostra mente. Forse è a questo a cui si riferiscono alcune tecniche di meditazione che tendono a farci concentrare sull'essere e basta, sul fatto di essere qui ed ora. Io non pratico alcun tipo di meditazione perché in genere è statica e preferisco la meditazione 'camminata' insegnata dal maestro monaco vietnamita Thich Nhat Hanh, una delle figure più rappresentative del buddhismo nel mondo, vedi: http://www.esserepace.org/thay.html  

E' logico che la mente si  concentri su quello che più le interessa o la assilla. Le 'bolle' sono assolutamente legittime e naturali, anzi, necessarie; il problema è quando sono così fagocitanti che non riusciamo più a disidentificarci da loro e a prendere una vacanza per 'vedere', 'sentire', 'notare' gli altri, la natura, le cose che accadono intorno a noi. Forse era questo che sia il Maestro Gesù che il Maestro Buddha intendevano per 'rimanere svegli', 'non dormire', 'svegliarsi', 'risvegliarsi'...

Personalmente passo da una bolla all'altra, a seconda dei periodi, ma da una decina d'anni ho imparato a mettere il naso fuori dalla mia bolla ogni tanto e a sforzarmi di vedere la realtà con gli occhi di un altra persona per capirla meglio, oppure a considerare le vicende umane, sia le storie personali che nella Storia dell'umanità, come pezzetti di un enorme puzzle più grande che ha senso solo se guardato da una certa distanza. Questa pratica ovviamente implica una serenità di fondo che non si può avere nel bel mezzo di una crisi esistenziale o di qualunque altro tipo ma abituandoci a farlo spesso, può aiutare proprio nei momenti più difficili per relativizzare le situazioni e non farci prendere dalla disperazione oppure a stemperare la rabbia e magari proprio così si possono trovare soluzioni che sembravano impensabili.

Oggi è San Valentino... e a pensarci bene, anche l'innamoramento è una bolla, la più stupenda bolla di tutte!




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