venerdì 30 agosto 2024

La rosa antica


La rosa antica


Dedicato a Claudio Rugafiori 


Una rosa antica.

Hai petali rosso cupo la cui fragranza a tratti stordisce.

Un tronco sottile, contorto, paziente alle intemperie.

Mi piace respirare quel profumo penetrante, quell'ossigeno che nutre la mente.

Miliardi di righe da migliaia di libri vorticano intorno a noi come in una danza.

Per tua magica mano, da loro zampilla fresca acqua di conoscenza.

La mia mente assetata vorrebbe berla tutta ma il vaso è minuscolo.

La Storia: un mucchio di rovine arroventate al sole ma il Tempo si inchina davanti al tuo cancello, si smarrisce e sfinito cade addormentato nel tuo giardino fatato.

E si ferma.





domenica 12 maggio 2024

Due Natali indimenticabili



Mi trasferii al Villaggio Verde nel luglio del 1991 dopo il faticosissimo trasloco della casa editrice L'Età dell'Acquario, a seguito della morte di mio padre, l'editore Edoardo Bresci avvenuta l'anno prima.

I giorni delle vacanze natalizie del 1993-'94 (magari sbaglio anno, ma di poco) sono tra i più bei ricordi dei miei otto anni vissuti al Villaggio se escludo i miei primi anni di vita in cui il solo pensiero che Gesù Bambino, insieme a Babbo Natale, mi facesse l'impagabile onore di entrare a casa per portare qualche regalo, mi procurava un'eccitazione sublime dal primo giorno di dicembre.

Il Natale, negli anni '90, non era mai un bel periodo per me. Il mio compagno di allora, Marco Orsi, partiva sempre per viaggi di circa quindici giorni a scopo benefico e turistico, quasi sempre in Birmania, invitato dal professor Bernardino del Boca che accompagnava con un gruppo di seguaci. La tristezza e il senso di abbandono si impadronivano del mio cuore ammorbandomi la mente con pensieri che ben poco avevano a che fare con la letizia che questa ricorrenza mi aveva sempre evocato.

Nel grande spazio comune che chiamavamo “salone”, un anno decidemmo di condividere il pranzo di Natale. Ognuno avrebbe preparato qualcosa a casa sua e per l'occasione fu allestita una grande tavolata per circa venti persone.

Era bello assaggiare i piatti di diverse tradizioni famigliari condite da tante risate. Passammo poi il pomeriggio a cantare con l'accompagnamento della chitarra di Dave, un ragazzo americano bello e simpatico arrivato da poco al Villaggio col suo immenso zaino; al suo arrivo alla stazione di Romagnano Sesia mi aveva detto: “mi sono messo in viaggio dagli Stati Uniti per trovare le mie radici italiane e magari... trovare una donna”

Ci rendemmo presto conto che gli “avanzi” bastavano per un reggimento... Quindi a Santo Stefano i cosiddetti avanzi furono riproposti e qualcuno portò a casa ancora cibo per la sera. Ricordo le chiacchiere, le belle riflessioni e a volte il silenzio davanti al caminetto che io adoravo anche se “tirava male”.

Il 27 la voglia di stare insieme non era ancora passata, cominciavamo a prendere gusto alla compagnia rilassata, liberi da qualsiasi impegno. I piatti di quel giorno erano meno elaborati, alcuni preparati nella cucina del salone, altri a casa, l'importante era stare insieme lasciando da parte i problemi che spesso ci assillavano.

Ripetemmo la stessa cosa l'anno successivo e di nuovo il senso di “famiglia allargata” e di calore mi scaldò l'anima.

Anche il Capodanno fu per alcuni anni una piacevole occasione di festa a cui partecipavano anche amici dei dintorni; c'era sempre tanta musica e balli ma i miei ricordi sono decisamente più sfocati e il ricordo meno caro al mio cuore.

Luna Rossa




Uno dei ricordi più belli del periodo vissuto al Villaggio Verde risale al 1997 cioè poco prima di trasferirmi a Romagnano Sesia, dove vissi poi per due anni, prima di tornare definitivamente a Torino.

La mia vita aveva subito gravi scossoni sia nell'ambito del lavoro, della vita di coppia che della salute. Sentivo di non essere più in sintonia con il luogo, come se quell'esperienza si stesse esaurendo e non mi nutrisse più.

Da gennaio ero tornata single e una sorta di stabile apatia ammorbava il mio spirito.

Ma ecco che fortunatamente fu organizzato un corso di recitazione di molti mesi col prezioso regista Paolo Raimondi che culminò con un vero e proprio spettacolo teatrale in cui ognuno di noi, con le proprie specifiche capacità e il proprio particolare talento, apportava il proprio contributo. Alla rappresentazione partecipammo circa in venti e altrettanti, con piccoli e grandi apporti contribuirono alla sua realizzazione pratica.

Fu un percorso impegnativo ed entusiasmante, una delle più belle esperienze della mia vita che mi aiutò a mettere in moto energie positive che contrastarono la cappa di tristezza che imbrigliava la mia mente.

Mettemmo in scena il racconto introduttivo al libro Luna Rossa* dell'autrice inglese Miranda Grey che trattava del potere spirituale femminile. E' un favola iniziatica in cui un'archetipica ragazza dal nome evocativo di Eva, vive un sogno molto particolare durante la notte del suo primo ciclo mestruale.

Paolo scrisse la sceneggiatura e assegnò le parti in base al carattere e alle predisposizioni di ciascuno di noi e si occupò anche delle luci. Marco Mazzilli, che studiava per diventare decoratore artistico pensò alla scenografia, Flavio Menolotto alle musiche (quasi tutte del gruppo di fusion etnica Dead Can Dance**) e al lavoro di mixer audio. Una piccola parte del “campo celtico”, (così chiamavamo i campi dietro le case che allora non erano coltivati, al limitare del bosco, dove in passato furono trovati reperti celtici) fu adibita a palcoscenico da Paolo Zoni e Renzo Della Toffola, creando un pavimento con blocchetti di cemento e assi di legno removibili. Ognuno infine dovette pensare al proprio abito di scena.

L'arte per me naturale è la danza, quindi dissi a Paolo che avrei voluto occuparmi delle coreografie, così interpretai tutte e tre le scene danzate più una breve parte recitata. Per la danza dei demoni e quella della vestizione coinvolsi la mia amica Monica Gallarate, danzatrice e insegnante di danza classica indiana e Ambra Pittoni, un'artista che a quel tempo praticava danza mediorientale.

Progettammo di fare lo spettacolo una sera di luna piena, in giugno.

Il pensiero che potesse piovere non ci sfiorò nemmeno per un attimo, il clima era stabile e l'unico problema fu l'incursione delle zanzare mentre ci preparavamo dietro le quinte un'ora prima dello spettacolo; così eccitati e felici non ci facemmo quasi caso.

Alle 21.30 tutto era pronto, la maggior parte del pubblico era seduta e altro publico era in piedi. Dopo la presentazione di Paolo partì un brano molto evocativo e le luci rosse illuminarono la grande sfera sospesa al di sopra della scena. A metà della rappresentazione ci fu la scena della regina dei Celti, Boudicca interpretata da Muriel, che contemplava la presenza in scena di uno dei nostri cavalli che “recitò” docilmente la sua parte.

Dopo esserci struccati e cambiati, non riuscimmo a salutare bene il pubblico perché la maggior parte se ne andò subito dopo il lungo e sincero applauso. Personalmente avrei voluto sentire qualche impressione, qualche commento o critica.

Comunque eravamo al settimo cielo, felici che tutto fosse andato nel migliore dei modi... Credo che Melpomene, l'antica musa della tragedia greca da noi evocata, quella sera abbia steso un incantesimo sul campo celtico. L'atmosfera creata era surreale.

A casa, nel mio letto, l'adrenalina si decise a scendere e io percorsi mentalmente tutte le fasi dello spettacolo rivivendole al rallentatore, in particolare quella per me più impegnativa dove interpretavo il Serpente che simboleggiava la forza dell'eros.



La capriola all'indietro che temevo non riuscisse come volevo, mi venne alla perfezione e sparii come previsto tra le gambe di Isabella, la mia omonima che interpretava Eva, la protagonista.

Avevamo fatto tutto noi, avevamo creato insieme qualcosa di Bello con le nostre capacità, ognuno come riusciva e poteva, e ci godemmo orgogliosamente la riuscita del progetto a dimostrazione che quando si lavora insieme con gioia per il Vero, il Bello e il Buono, lo Spirito ci assiste sempre e la Natura collabora.
Il ricordo di quella sera è vivido nella mia memoria come fosse accaduto pochi mesi fa anche se sono passati 27 anni; fu una serata indimenticabile per tutti quelli che vi presero parte.

Al teatro di Romagnano Sesia replicammo in ottobre e riempimmo la sala.
Fu invitata la dolce autrice di passaggio in Italia per un giro di presentazioni.

Dopo lo spettacolo Miranda era visibilmente commossa e disse che mai avrebbe immaginato che il suo racconto potesse dare origine ad uno spettacolo...

Di quella replica ricordo poco ma per mia fortuna qualcuno lo registrò su VHS e anni dopo lo riversai su DVD e poi su file ma... la luna piena, gli odori della sera, la brezza tiepida, il frinire dei grilli, la luce delle torce della “prima” contribuirono a creare una magia irripetibile che è conservata indelebilmente solo nei nostri cuori.



* Luna Rossa, Miranda Grey, Edizioni L'Età dell'Acquario 1996, riedizione Macro Edizioni

** Dead Can Dance https://www.ondarock.it/dark/deadcandance.htm

 Sulla Guarigione

Emmanuel



Domanda: Mi è stato detto che non esiste malattia che non possa essere curata.
Confidando in questo, cosa posso fare per ritrovare la mia salute?
Emmanuel: Qui c'è una questione di volontà.
Quando si dice "Non c'è niente che non possa essere curato", si intende "alle mie condizioni".
Ma esiste davvero una cura per tutte le malattie?
Direi di sì, se foste abbastanza saggi da considerare la morte una cura.
Il corpo, nella sua infinita saggezza, sa cosa è necessario al suo equilibrio.
Siete voi a fare la diagnosi e siete voi il medico, se soltanto voleste ascoltare.
Lasciate che vi dica questo: quando l'anima è pronta a lasciare il corpo, potreste andarvene in giro come atleti forti e sani ma il cuore si fermerebbe lo stesso.
Se l'anima non è pronta a partire, il corpo guarirà.

È necessario riconoscere il potere della coscienza liberata dell'essere umano,
non la volontà, ma la coscienza liberata che ha la capacità di ricostruire e 
guarire il proprio corpo.
Poiché alcuni di voi evolveranno nella vita diventando guaritori, 
lasciate che vi ricordi che ci sono anime che non desiderano essere guarite.

"Devi guarire" spesso è questo il messaggio dato dal guaritore.
Solo se lo vuole, e non siete voi a deciderlo.
Non siete delle autorità in merito. Non imponete la vostra volontà. Date semplicemente amore. L'anima prenderà quell'amore e o porrà dove potrà farne l'uso migliore.

* Il Libro di Emmanuel, un manuale per vivere confortevolmente nel cosmo, Vol. I
  Pat Rodegast, Judith Stanton, Edizioni Crisalide 1991



giovedì 22 febbraio 2024


Un sogno indimenticabile



Quando ero una ragazza di 22 anni feci un sogno vividissimo che ancora ricordo perfettamente. Era il 1984 e allora non ascoltavo affatto musica classica ma vidi il film Amadeus di Milos Forman. Rimasi molto colpita dalla storia ma soprattutto dalla musica e cominciai ad innamorarmi letteralmente della luminosità che emanava, dalla giocosità, delle armonie mai senza speranza anche nei brani più drammatici. Una settimana dopo aver ascoltato tantissimi brani del mio nuovo idolo e letto d'un fiato un libro che raccoglieva gran parte della sua corrispondenza privata*, sognai di essere in un palazzo del '700, forse Palazzo Madama a Torino che allora era completamente vuoto.

Salivo il grande scalone di marmo bianco seguendo una musica celestiale e dolce che proveniva da qualche stanza. Arrivo alla stanza da dove proveniva la melodia, entro timidamente dalla porta socchiusa e vedo un uomo di schiena che suona il pianoforte ovviamente vestito come si usava a quei tempi, ricordo la giacca azzurra, senza parrucca, solo un fiocco nero legava in un codino i suoi capelli castani.

Avverte la mia presenza, smette di suonare, si volta, e sfoderando un meraviglioso sorriso dice a voce alta: "Finalmente! Ti aspettavo!!"
Rimango a bocca aperta e il cuore mi balza in gola per la gioia incontenibile di aver incontrato proprio lui: herr Wolfgang Amadeus Mozart in persona e purtroppo... mi sveglio.
Quel film, quel sogno, quell'incontro mi hanno fatto capire e apprezzare la sublime bellezza della musica classica di tanti autori del passato. Ho imparato ad apprezzare la geometria perfetta di Bach, la potenza di Beethoven, la struggente malinconia di Chopin, e poi Hendel, Hydn, Vivaldi, Scarlatti, Shubert, Debussy, Ravel, Strauss,Verdi, Gershwin e tantissimi altri.
La musica che però accarezza il mio cuore come nessun altra è, e rimarrà sempre, quella del "mio" Amadeus.

* Wolfgang Amadeus Mozart, Lettere, La Nuova Guanda

martedì 20 febbraio 2024


Proposte per il tempo di Quaresima e non solo... 
(dal web ma riveduto e corretto da me)

Per i Cristiani la Quaresima è un periodo di quaranta giorni, 
dal mercoledì delle Ceneri al Sabato Santo, 
che un tempo veniva chiamato di "penitenza"*
E' un periodo di purificazione, non solo fisica,
per preparasi alla "nostra" Pasqua di Resurrezione interiore.
Si può digiunare da cibi e bevande particolari e/o intossicanti,
ma si può anche provare a digiunare da abitudini e atteggiamenti tossici per l'anima.

*
 In modo analogo i Musulmani osservano il Ramadan, cioè digiuno totale diurno di trenta giorni.



1. Salutare (sempre e ovunque)

2. Ringraziare (anche quando non siamo tenuti a farlo)

3. Ricordiamo di dire agli altri quanto li amiamo

4. Salutare con gioia le persone che vediamo tutti i giorni

5. Ascoltare la storia dell'altro, senza pregiudizi, se possibile, con amore

6. Notare chi ha bisogno di noi, fermarsi ad aiutare

7. Tirare su il morale a qualcuno

8. Celebrare le qualità e/o i successi di chi ci è vicino

9. Selezionare ciò che non si usa e regalarlo a chi ne ha bisogno

10. Aiutare quando serve per far riposare un altro

11. Correggere con amore, non tacere per paura

12. Avere buoni atteggiamenti con chi ci é vicino

13. Pulire quello che si usa in casa

14. Aiutare gli altri a superare ostacoli

15. Chiamare i genitori se si ha la fortuna di averli ancora

16. Digiuno da parole offensive, trasmettere parole gentili

17. Digiuno dallo scontento, riempirsi di gratitudine

18. Digiuno dalla rabbia, riempirsi di mitezza e pazienza

19. Digiuno dal pessimismo, riempirsi di speranza e ottimismo

20. Digiuno dalle preoccupazioni, riempirsi di fiducia in Dio

21. Digiuno dai lamenti, riempirsi delle cose semplici della vita

22. Digiuno dalla pressione, riempirsi di preghiera

23. Digiuno dalla tristezza e dall'amarezza, riempirsi il cuore di gioia

24. Digiuno dall'egoismo, riempirsi di compassione per gli altri

25. Digiuno di mancanza di perdono, riempirsi di atteggiamenti di riconciliazione

26. Digiuno di parole, riempirsi di silenzio e di ascolto per gli altri


Se tutti proviamo questo "digiuno", il quotidiano si riempirà di

PACE 💜    FIDUCIA  💜  GIOIA 💜   VITA 💜




giovedì 11 gennaio 2024

 Il diritto di giudicare
tradotto dal canale youtube Emmanuel with Pat Rodegast




Domande del pubblico:
- Ho difficoltà a superare alcune delle paure legate alla mia rigida educazione cristiana. Mi piacerebbe andare oltre questi confini, mi sembrano limitanti.
- Potresti parlarci della pena capitale? Abbiamo il diritto di giudicare un altro, indegno di vivere?

Emmanuel: Ciò che la mente ritiene una verità assoluta, potrà mai essere assoluto?
E' così rassicurante per la mente dire: questo è giusto, questo è sbagliato, ecco ora non c'è conflitto, abbiamo un percorso sicuro. 
Tutto nel buon nome dell'ispirazione iniziale, tutto nell'intento di onorare la presenza divina.
Lo fate tutti, ogni giorno, nella vostra vita; chi non segue il Cristianesimo o il Buddhismo o altre religioni istituzionalizzate dice: "Questa è la strada che devo assolutamente percorrere. Quegli altri hanno fatto un terribile errore, chi credono di essere? Ci tenevano prigionieri!".
Cerchiamo di essere più gentili. In qualsiasi cosa c'è Amore, e in qualsiasi cosa c'è Paura.
Sta a voi utilizzare la saggezza delle vostre intuizioni per sapere cosa è giusto per voi e cosa non lo è. Ciò che vi sembra giusto in una fase, in un momento della vostra vita, potrebbe respingervi in quello successivo. Significa che quell'insegnamento è diventato completamente sbagliato? No, semplicemente a voi non serve più.
Il cammino del Cristianesimo è un cammino gradito a molti perché nella sua severità dà il senso di sicurezza di cui hanno bisogno per fare il passo successivo verso l'amore per se stessi. Per altri non è opportuno e quindi non va percorso.
Vedete, non c'è niente di totalmente giusto o totalmente sbagliato nel vostro mondo, c'è solo ciò che vi chiama nel momento presente. Se pensi: "Guarda come soffre quella gente sotto il giogo di quell'insegnamento!", in realtà non lo puoi sapere, non sai nemmeno chi sei tu veramente, come puoi immaginare il percorso di un altro? Come fai a conoscere i bisogni dell'anima di qualcun altro, non hai nemmeno trovato i tuoi... non lo dico per sminuirvi ma per spingervi ad onorare tutte le cose che esistono sul vostro pianeta.

Veniamo ora alla pena capitale. Avete il diritto di togliere la vita a qualcun altro?
No, non lo avete. La giustizia, in nome delle buone intenzioni, ha il diritto di estinguere una vita? Carissimi, voi vivete nel mondo dell'illusione. Avete "scelto" di vivere sul pianeta Terra. Ascoltatemi, vi prego: se percepite qualcosa di sbagliato, dovete agire in nome dell'Amore e solo nel suo nome, per correggerlo.
Se percepite qualcosa come sbagliato a causa della Paura, voltatevi e andatevene perché aumentereste solo l'intensità della paura che crea il torto che volete correggere.
Si tratta sempre dell'unica scelta: l'Amore o la Paura. Una scelta non facile; si presenta in tanti diversi e a volte fa credere che l'Amore possa prendere la forma della Paura, ma ovviamente non è così.
Quando percepite un errore nel governo, e ciò accade molto spesso nella storia dell'umanità, agite per cambiarlo, ma non pretendete che gli altri percepiscano ciò che voi percepite. Se tutti vedessero le cose come e vedete voi, sarebbe un mondo molto piatto, privo di fantasia e senza sfide, oppure sareste già nel Giardino dell'Eden.  Per quanto chiara sia la vostra visione, non siete ancora nel Giardino dell'Eden, anche se certamente esso potrebbe essere a vostra disposizione con il prossimo respiro. Quindi coloro che dicono: "per chi uccide, la punizione dovrebbe essere adeguata al crimine, occhio per occhio, dente per dente", se questo è il modo di pensare, allora forse per qualche gruppo umano è ancora appropriato.
Non vengo a dirvi "se qualcuno sbaglia uccidetelo", la vita è sacra. La vita è sacra!
Ma è anche provvisoria, la vostra natura è sia umana che eterna, la vostra natura è spirituale.
Cerchiamo di approfondire: quando qualcuno viene ucciso, viene ucciso davvero?
Ampliamo un po' la visione. Certo, il corpo muore, ma egli non muore veramente. Ognuno di voi in questa sala, in vite passate ha preso parte all'uccisione di qualcun altro in guerra, o durante una rapina, o in un atto di pirateria, o per disperazione. Oppure voi stessi avete avuto la vita stroncata attraverso questi stessi meccanismi della lotta umana.
Eppure eccovi qui, vivi e vegeti, a ricordare, a ricordare...
Se tutte le uccisioni potessero essere eliminate dal pianeta sarebbe un miracolo; ma prima che ciò possa avvenire è necessario eliminare il senso di estraneità e separazione che permette alle persone di chiudere il proprio cuore ed entrare così profondamente nell'oblio da credere che l'unica cosa da fare sia quella di togliere la vita ad un altro e poi essere presi, incarcerati, accusati di omicidio. Per alcuni è sconvolgente, devastante, la realizzazione della peggiore disperazione, la esteriorizzazione de loro vuoto interiore, della loro crudeltà, senso di abbandono e isolamento; per altri che sono perseguitati e guidati solo dalla disperazione e dalla rabbia, forse a cosa più gentile che si può fare è riportarli a "Casa".
Dico questo non per aggiungere confusione ma per sottolineare il fatto che vivete in un mondo che comprende tutto. Lo avete progettato così, vorreste cambiarlo? Ovviamente sì! Infatti questo è proprio parte del vostro compito. E la vostra personale piccola modifica potrà avere qualche effetto? Assolutamente sì! Ma non si può pretendere che i ciechi vedano. Non si può pretendere che coloro che stanno camminando nell'oscurità ne raggiungano improvvisamente il centro e facciano fiorire la vita.
Ci sono moltissime zone di profonda oscurità ne vostro mondo, o sapete tutti, e per ogni zona oscura c'è un'anima, forse molte, sicuramente ameno una, che è venuta in questa venuta per portare la Luce. Forse un detenuto nel braccio della morte, in un attimo di clemenza verso se stesso, in un momento di ancestrale memoria, porterà un'irripetibile splendore in quel luogo, in quella tenebra. Qualcuno deve pur entrare nella fossa dei leoni per illuminarla in modo che i leoni possano uscire tranquillamente... capite cosa intendo?
Ci sono stati infiniti omicidi di persone dall'animo nobile che venivano visti come nemici, o persone che vivevano nella propria illusione e sono state punite perché rinsavissero...
Il vostro mondo è meravigliosamente creativo nel creare aree di oblio e di tenebra e continuerà ad esserlo per un bel po' di tempo anche se io non sono certo colui che dirà cosa deciderete di fare prossimamente, perché non siete marionette, siete angeli, siete dei, e se ad un certo punto sceglieste di liberarvi dalla schiavitù della Paura, questa stessa stanza potrebbe trasformare il vostro mondo; ma non si può fare perché la Paura lo vuole, si può fare solo perché l'Amore ricorda.