Madre Natura, Madre Terra
(...) L'uomo si
dimostra sempre più vittima di forze viscerali, pericoloso per
l'umanità e per Madre Natura. Ha avvelenato ogni cosa con sentimenti
carichi di ira, rabbia, livore, rancore; Odio: quella forza che
genera distruzione. Esso partorisce morte e Guerra cavalca su sangue
innocente versato.
La Terra
continuerà a tremare nel tentativo di scuotervi dal vostro torpore e
intanto il cielo piange le sue lacrime per pulire quel sangue
innocente. L'aria si dimostra irosa, vorrebbe così risvegliare la
coscienza di tutti e il fuoco trama nelle profondità della terra per
esprimere tutta la propria ira.
I veleni sono in
ogni dove, è l'uomo ad averli seminati; sono fisici quelli che
condannano Madre Natura alterando gli equilibri e impedendo lo
scambio fra cielo e terra. Gli oceani, i mari sono stati avvelenati.
Questa disarmonia ha effetto a livello cellulare. Un'irradiazione
perniciosa rende difficile la sopravvivenza di talune cellule, la
degenerazione diviene una diretta conseguenza, per questo sentirete
sempre più spesso parlare di quelle terribili malattie dinanzi alle
quali la scienza ufficiale si scopre impotente. Parimenti, malattie
metaboliche e genetiche si svelano proprio a causa di queste
alterazioni elettromagnetiche che impediscono al meccanismo naturale
insito in ogni corpo, di reagire come dovrebbe.
Anche il sole è
ammalato, la luce non vi giunge come dovrebbe, non nutre più le
vostre forze. Virus e batteri divengono più aggressivi. Questo
squilibrio altera tutte le condizioni di Madre Natura che deve
lottare per salvarvi anche da voi stessi ma intanto l'uomo continua
ad avvelenare ogni cosa incosciente di quella antica armonia
spirituale, continua a non farne uso.
Un tempo era
Armonia ciò che produceva, adesso generando odio non può che
generare distruzione; è questo ciò che osserverete sempre più
spesso, è quella condizione che vi spingerà a sentirvi sempre più
alieni in questa terra desolata e ciò nonostante farete perno sulla
vostra virtù interiore, quella che riflette la vostra antica
nobiltà, quella che vi ha spinto a scegliere ancora una volta il
sacrificio tornando nella vita in questo tempo e sarà quella virtù
a spingere in voi un sottile senso di commozione perché sì, sotto i
vostri occhi vi è la distruzione, l'annientamento, ma allo stesso
tempo rimane in voi memoria di quella che è la sacralità della
vita, la vita che vedrete in ciò che diviene vittima di questo
travaglio, la vita che sentirete sussurrare anche nell'aria che
respirate.
E' questa che vi commuoverà profondamente aprendo di
nuovo la porta alla creatività e all'ispirazione che come una
corrente travolge i vostri pensieri imponendovi di diventare quello
che siete.
Una poetica antica attraverso la quale molto di voi
raccontando se stesso racconta ciò che avviene, una poetica antica
che vi porta a riconoscere attorno a voi quelli che vi sono simili,
altri poeti e altri “artisti”, perché così si distinguono
quelle anime gentili che hanno un antico retaggio o che hanno ancora
qualcosa da dire e che come voi non sono invano in questo tempo. E
dunque non impotenti perché qualcosa della verità state già
imprimendo nelle cose del tempo. (...)
(Concino, 15 settembre 2016)