sabato 1 luglio 2017

Un magico incontro





 
Una domenica pomeriggio, verso sera, andando da piazza Castello verso casa, attraversando i miei amati Giardini Reali, noto un piccolo assembramento di persone.
Mi fermo incuriosita notando un carrellino attaccato ad una delle bici da dove spuntano quattro micetti, una mamma con i suoi tre cuccioli.
Mi avvicino. Una coppia di signori anziani alquanto eccentrici stava conversando con una giovane coppia di studenti universitari. Evento assai singolare...
I gatti nel frattempo girellavano per il prato, la mamma osservava attenta, i giochi dei suoi tre cuccioli. Il tema della conversazione erano i gatti; i ragazzi erano molto curiosi di sapere come era possibile che non fuggissero per il parco e la signora rispondeva che era impossibile perché i piccolini si allontanavano poco dalla madre, e comunque lei li avrebbe riportati indietro se si fossero allontanati troppo. Il carrellino era come quello per portare i bambini, che si attacca alle bici dei genitori che usano la bicicletta e le relative piste ciclabili per spostarsi in città nei Paesi europei più civili del nostro. Mi avvicinai e salutai complimentandomi per i micetti 'in carrozza' unendomi alla compagnia.
La signora era elegantissima, come il marito d'altronde, ma ad uno sguardo più attento si poteva notare che ciò che indossavano non era affatto nuovo e forse comprato usato, un vintage autentico.
Infatti da lì a poco si parlò del Gran Baloon dal quale provenivano. La signora era andata in cerca di campioni di profumi di un tempo che ogni tanto riusciva ancora a trovare, solo lì.
"Sapete, erano ancora buoni, quelli di adesso sono solo profumazioni chimiche"
Ascoltare la signora era un raro piacere. Il marito ogni tanto interveniva con battute di spirito e osservazioni sagaci che confermavano ciò che la moglie diceva.
Dai gatti si passò a parlare del parco, dal parco alla natura, dalla natura ai profumi semplici da fare in casa, e da questi a semplici e nutrienti ricette vegetariane.
Il tutto buttato lì con una grazia disarmante ed un'eleganza d'altri tempi.
Ad un certo punto il ragazzo tirò fuori una sigaretta e chiese l'accendino alla ragazza ma lei non lo aveva. Il signore tirò fuori da una borsa tre piccoli accendini e ne porse uno al ragazzo; 
"Tienilo, io ne ho altri come vedi".
La signora si mise poi a frugare in una borsa attaccata al carrellino e tirò fuori una bottiglia di succo di frutta e qualche piccolo bicchierino di plastica, ne diede uno a ciascuno e li riempì dicendo "Bevete, fa caldo, avrete sete, beviamo al nostro incontro. Salute! Ah... rendetemi i bicchierini che poi li lavo...".
Un simile gesto di amicizia spontanea aveva il sapore d'altri tempi; un tempo più lento, più attento e umano.
L'eleganza, la semplicità, la serenità e nobiltà d'animo che traspariva dai volti e dalle parole di questi due "signori", entrambi oltre gli ottant'anni, avevano illuminato la mia serata.
Ogni volta che nel fine settimana mi capita di passare a piedi dai Giardini Reali, mi guardo intorno e li cerco. A ripensarci, mi sono sembrati quasi irreali, come venuti a trovarci dal passato.
Starei ore ad ascoltare i loro racconti, lì sotto i tigli di ciò che rimane degli immensi Giardini, o magari davanti ad una tazza di tè al gelsomino.


 





Nessun commento:

Posta un commento