venerdì 12 agosto 2016

 

I doni di Susanna

 



"Dobbiamo collegarci a persone sulla stessa lunghezza d'onda e darci la mano. 
Siamo come una catena d Luce, ognuno responsabile per il proprio anello"

Diciassette anni fa ho conosciuto Susanna. Ora ha 104 anni...
La sua casa è in città ma in una zona rimasta fuori dal tempo verso la collina, costruita da suo padre con un giardino con tanti fiori e un po' di uva dorata che pende dal pergolato.
Riflettevo, tornando a casa: ora mi è chiaro che in ogni città, anche la più frenetica, come in ogni luogo del pianeta, ci sono oasi, punti di luce dove si respira meglio, il tempo è più lento, i rumori ovattati. 

Susanna vive in una di queste oasi.
Ti vede e, che siano passati mesi o anni, non cambia nulla.
Ti parla del mondo, di come viverci dentro fino al collo ma sempre con la testa fuori, in alto, consapevoli che non siamo di qua.
I ricordi del tempo di guerra servono a ricordare che anche in casi disperati non bisogna perdere la speranza e semmai ingannare la mente con piccoli stratagemmi...

Per il resto, credere negli esseri di Luce e darsi tanto da fare.


(Susanna è mancata poco dopo, l'ultima volta mi accolse dicendo: "Vedi, finalmente sono sulla rampa di lacio!")

Susanna Zabert Souchon (1912 - 2016), nata a Fossano (CN) da una famiglia di origine francese, con una lunga tradizione di filantropia ed impegno sociale. Studiosa della natura umana e della sua interazione cosmica, ha dedicato la vita al sostegno ed alla soluzione dei problemi delle tante persone che nel tempo si sono rivolte a lei. La sua storica abitazione nel Borgo Po di Torino è stata per molti anni un punto di riferimento per il quartiere.

 

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