martedì 18 novembre 2014

Un treno futurista



Questa locomotiva sembra un giocattolo ma in realtà è enorme e si può vedere nel deposito delle Officine di Torino 'Porta Milano' vecchia stazione in Borgo Dora, capolinea della ferrovia Torino-Ceres vedi www.museoferroviariopiemontese.com

Stazione di Verona. 
La bella domenica di primavera sta per finire quindi la stazione è affollata.
L'attesa che ci aspetta per il cambio per Torino è di un'ora e siamo un po' stanchi.
Cerchiamo la sala d'aspetto ma... sorpresa! Non esiste più... 
I sedili attaccati lungo i muri sono tutti pieni.
Ci aggiriamo per l'atrio e troviamo increduli la sala d'attesa 'dedicata' solo ai passeggeri dei Freccia Rossa. Mi sembra un assurdo, comunque io ho la tessera e il mio lui è un ex macchinista con la sua tessera di circolazione.
La sala d'attesa è chiusa, suoniamo il campanello. 
Nessuno risponde. Risuoniamo... niente.
Al banco informazioni ci dicono che il citofono forse è rotto e chiamano loro.
Torniamo là e le porte scorrevoli da astronave si aprono.
Diamo un'occhiata veloce all'elegante sala deserta dove ci sono enormi poltrone rosse.
C'è la reception anche qui con una signora in divisa Trenitalia:

- Buonasera, possiamo accomodarci?
- Buonasera, posso vedere la tessera?
- Certo
- Mi spiace, si può accedere solo con la 'tessera gold' oppure con almeno 30 punti sulla tessera normale
- Cioè lei mi vuol dire - mi scusi non ce l'ho con lei - che in questa sala d'attesa DESERTA non posso accedere neanche con la vostra benedetta tessera???

Tra l'altro la tessera l'avevo ordinata dopo il mio primo viaggio su un Frecciarossa per Napoli dal costo di ben € 100 perchè non avevo approfittato dell'offerta di due settimana prima... infatti non sapevo ancora che sarei potuta partire!!! 
Per consolarmi ho pensato che la tessera mi avrebbe dato qualche vantaggio e invece l'unico 'vantaggio' è quello di ricevere una email ogni due giorni con 'offerte imperdibili'... le offerte consistono in sconti su mostre, partite, concerti, ecc... raggiungibili velocemente con un bel Frecciarossa oppure sconti su hotel a New York se ottieni un certo numero di punti... no comment. 

Il mio amore per i treni è sempre stato viscerale fin da bambina. I modellini li detestavo, io adoravo i treni veri, il loro odore, il loro frastuono, il fischio, la stazione, tutto. Viaggiare in treno è sempre stato un 'non tempo' per meditare, scrivere, leggere, studiare e fare amicizia se se ne ha voglia. Gli scompartimenti sembravano salotti in miniatura e la socializzazione veniva naturale; mi è capitato molto raramente di provare fastidio. Ora si viaggia imbottigliati come sul bus o sull'aereo, non si può passeggiare nel corridoio perchè non esiste più se non stretto tra i sedili. I treni notte sono quasi tutti spariti e le linee secondarie con relative stazioni in disuso abbandonate ai rovi e ai topi. Una sola iniziativa intelligente ha permesso di riutilizzare i locali delle stazioni e qualche raro esempio esiste ma nella maggior parte dei casi i restauri da fare sono talmente radicali da scoraggiare anche i più.

Senza voler tornare indietro al vapore, e tralasciando le polemiche ventennali sul TAV Torino-Lione, la corsa italiana all'alta velocità mi pare alquanto assurda essenzialmente per la delicatissima conformazione del nostro bel territorio.
L'alta velocità non è delicata per niente, nè col territorio (vedi le devastazioni prodotte per poter rendere perfettamente pianeggiante qualsiasi terreno - a 300 kmh non ci si può permettere dossi e avvallamenti - nè con i consumi bisogna infatti costruirgli di fianco una linea elettrica apposta!) nè con i passeggeri, oggi chiamati 'clienti', un po' come il paziente che ora è chiamato 'utente' dell'ASL di competenza.

Sul sito web Trenitalia tutto è fatto apposta per attirarti verso le Freccie e scoraggiarti a prendere un 'altro treno' (Intercity sempre più in ritardo, interregionali lenti, regionali sovraffollati e sporchi) e invogliarti a 'clikkare' su ACQUISTA per paura di perdere l'occasione, esattamente come si acquista ogni altra merce, facendo leva sull'impulsività e sulla sensazione di aver fatto un affare. 
Meschine trovate dei maghi del marketing... ormai tutto il mondo è un enorme mercato in cui si vende di tutto, dal cibo alla cultura, dalla salute ai trasporti, dal lavoro alla spiritualità.
Ci vorrebbe un Gesù con la frusta a scacciarci tutti dal Tempio della Natura (fuori e dentro di noi) che stiamo profanando!

Il sistema di trasporto ferroviario non è più un servizio ma una merce e come ogni altra merce del mercato globale ha le sue offerte speciali, gli sconti, i premi fedeltà.
I ragazzi giovanissimi che non hanno mai viaggiato prima lo trovano assolutamente normale come trovano normali i centri commerciali che si susseguono uno dietro l'altro nelle periferie e lungo le strade provinciali. Io da bambina mangiavo il panino con la frittata verde allungatomi al finestrino da un signore col suo carrettino attrezzatissimo quando l'accellerato si fermava a Ceva... mi ritengo fortunata! 

Questa smania di velocità che passa sopra tutto e tutti mi ricorda il Futurismo, la corrente artistica (che sfociò anche nella politica dell'interventismo verso la I° guerra mondiale) di Filippo Tommaso Emilio Marinetti...

Per giungere alla concezione futurista del provvisorio, del veloce e dell'eroico sforzo continuo, bisogna bruciare la tonaca nera, simbolo di lentezza e fondere tutte le campane per farne altrettante rotaie di nuovi treni ultra-veloci. 

Le tonache nere si son bruciate da sole... le campane per fortuna non sono state ancora fuse, i treni superveloci ora ci sono ma la coscienza umana è lentissima a progredire.
 

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